La corrispondenza negata è quella degli inetti, dei malati, dei deboli. La comunicazione interrotta dagli psicofarmaci, dalle scariche elettriche, dalla terapia del silenzio dei pazienti dell’ex manicomio di Volterra, in provincia di Pisa.
Corrispondenza negata. Epistolario della nave dei folli (1883-1974), uscito nel 2008, è il titolo di un libro che raccoglie decine di lettere, archiviate nelle cartelle cliniche e mai spedite, scritte da «matti» rinchiusi nel manicomio in un periodo compreso tra il 1889 e il 1974.
Gridi di aiuto, di sofferenza, rimasti inascoltati per anni.
Parole che a leggerle, a sentirle, la pelle ti si rivolta dalla testa ai piedi.
«Carissimo padre, io di salute sto bene e spero voi pure facciate lo stesso. Nella mia assenza da voi vi ho scritto tre volte e mai ebbi risposta… Com’è che mi tenete questo silenzio? Vi mandai a chiedere la stoffa per farmi un abito, nella eventuale mia uscita da qui»
Selezionate tra migliaia come le più significative, trascritte e idealmente divise in due periodi (prima e dopo il fascismo) da medici «dissidenti», sono lettere che raccontano riflessioni, fantasie, sogni, desideri, permettendo di avvicinarsi alla malattia mentale con occhi diversi, in grado di coglierne i lati umani, creativi e affettivi con profonda empatia e senza pregiudizi.
«Zia mia correte o ne muoro. Pietà abbiate pietà di me. […] Come mai zia mia straziare ora la mia vita col Manicomio dove schianto e dove non posso assolutamente vivere. […] Zia cara tu vedessi ti farei scoppiare il cuore da tanto che piango. Zia Zia corri a salvarmi.»
Un testo che tenta di restituire la dignità persa, il diritto dei “malati” di ricevere supporto dai propri cari.
L’Ospedale psichiatrico di Volterra venne istituito nel 1888 all’interno di una sezione del ricovero di mendicità dell’ex convento di San Girolamo. Nel 1902 nacque come Frenocomio S. Girolamo e nei decenni successivi si sviluppò in maniera esponenziale, ampliandosi con officine, servizi, una vera e propria azienda agraria, la costituzione di una sezione giudiziaria. Negli anni Cinquanta e Sessanta raggiunse il suo apice, tale da essere considerato, fino alla famosa legge Basaglia del 1978, uno dei manicomi più grandi d’Italia con oltre 100 mila metri cubi di volume.
Nel novembre del 2007, il canale Cult-TV di SKY manda in onda Lettere dal Manicomio, cinque corti prodotti da IK Produzioni, diretti da Alberto Puliafito e interpretati da Gigi Proietti, Claudia Pandolfi, Luca Lionello e dal cantautore Simone Cristicchi.
Gli autori delle lettere sono tutti morti. Oggi, l’unico modo per giustizia a queste persone è leggere le loro parole, dal loro una voce.
Non vogliamo dimenticare.