Torna l’appuntamento con la rubrica Cafè d’autore, più in forma e appetitosa che mai.
Ho una vera e propria passione per gli abbinamenti: dai mix di cocktails e dischi, dolci e libri, fino a quelli tra cibo e film; ecco perché quando ho visto “Pasta e cinema” è stato subito amore.
Ecco un estratto dal libro di Gordiano Lupi e Patrizio Avella, Edizioni Il Foglio letterario – Piombino, giusto per capire di che pasta son fatti.
“Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone!
Io me te magno, ahmm!”
Quante volte abbiamo sentito questa battuta, immortalata in tutta Italia da magliette e poster, con l’immagine di Alberto Sordi che si abbuffava di fettuccine nel mitico film Un americano a Roma? Impossibile dirlo. Eh sì, la pasta, lunga o corta, fresca o al sugo, persino in bianco, non è importante, è ormai entrata nella cultura nazionale diventando sinonimo di tradizione e italianità. Gli italiani nel mondo sono sempre stati conosciuti e definiti mangiamaccheroni. Pasta e Cinema ! Non solo, possiamo dire che un piatto di pasta è entrato prima nella letteratura e poi nel cinema offrendo il tema per molti capolavori…
E ora lascio la parola agli chef.
Cosa rappresenta la pasta nell’identità culturale italiana?
All’estero la pasta ci rappresenta come italiani, un po’ come Volare è la musica italiana. Non solo. Ogni regione ha la sua pasta tipica, così come ogni italiano ha la sua pasta preferita. Nel cinema sono gli spaghetti e i maccheroni a farla da padrone, soprattutto nel cinema degli anni 50 – 70, ma non manca il riso (sebbene amaro), come esistono eccezioni di pasticci siculi (gattopardeschi).
Com’è nata l’idea di “Pasta e cinema”? Qual è la struttura del testo?
L’idea è stata di Patrizio che è un vero vulcano. Quasi più frenetico e grafomane di me. Struttura molto semplice. Un film un tipo di pasta, con critica cinematografica, ricette e storia della pasta.
All’interno del libro è presente un test molto originale: “dimmi che pasta mangi e ti dirò chi sei”, di cosa si tratta?
Abbiamo modificato un’inchiesta scientifica sulla pasta fatta da scienziati per l’industria alimentare per conoscere i gusti della loro clientela, in un test molto più conviviale e simpatico. Patrizio Avella ha commentato questo test per più di due anni in una trasmissione radiofonica in Francia con auditori che chiamavano la radio nazionale France Bleu e dalla scelta della forma della pasta e del sugo che lo accompagnava, il Medium PateMan come lo chiamavano i conduttori, gli diceva qual era la loro personalità con un successo di 110 e lode ! Una psicologa ci ha permesso di confermare il risultato e ci dà un consiglio per ogni profilo. Un test particolare che sorprenderà ma farà anche ridere chi avrà il coraggio di provarlo.
La pasta è ancora presente nel cinema italiano e internazionale?
Se penso a registi come Brizzi e Veronesi mi verrebbe da dire che il cinema italiano è alla frutta, quindi i tempi della pasta sono superati… Il nostro lavoro si limita al cinema nostrano, com’è giusto che sia, soprattutto del passato, perché nelle vecchie pellicole il tema della pasta è ricorrente, sia in funzione comica (Spaghetti a mezzanotte, Un americano a Roma) che drammatico (Maccheroni, Sporchi, brutti e cattivi…).
L’idea degli abbinamenti gastronomico-culturali è secondo me sempre vincente. Avete altri progetti sui fornelli?
Abbiamo un progetto interessante, che mi coinvolge come autore: una storia del cinema italiano che scorre di pari passo con la storia della pasta. Certo, tutto in estrema sintesi e con tono popolare. Io non sono Mereghetti (per fortuna) come Patrizio non è Cracco…
Il libro è sia in versione italiana, che francese e sarà diffuso in Francia. Prima uscita oltralpe per le Edizioni Il Foglio.
Gli autori
Gordiano Lupi
Editore e autore, critico di cinema, vive oggi a Piombino.
Tra i suoi molti lavori, ricordiamo:
Almeno il pane Fidel, Fidel Castro biografia non autorizzata, Cubana quotidiana, Fernando di Leo, Fellini a cinema greatmaster, una Storia del cinema horror italiano in cinque volumi, Soprassediamo!, Franco e Ciccio Story, Gloria Guida.
Ha tradotto per Minimum Fax La ninfa inscostanto di Guillemo Cabrera Infante. I suoi romanzi Calcio e acciaio, Dimenticare Piombino e Miracolo a Piombino, storia di Marco e di un gabbiano, che sono stati presentati al Premio Strega.
Blog del cinema: La Cineteca di Caino
cinetecadicaino.blogspot.it
Patrizio Avella
Francese di origine italiana, vive oggi in Maremma Journalist-food per la rivista di Parigi LA VOCE
le magazine degli Italiani in Francia – Rubrica Gastronomia.
Dal 2013 lavora con la radio francese France BLEU Trasmissione gastronomica con il test con gli ascoltatori: Dimmi che pasta mangi ti dirò chi sei!»
Autore del romanzo PIAZZA FONTANA Edizioni Il Foglio – Prix Européen et Méditerranéen de la Fondation Jean Monnet de l’Europe à Paris (2012)
Dalla prefazione del giornalista Fabio Canessa:
Un pranzo di gala servito da due chef stellati: l’uno dirige da gran regista una sceneggiatura ricca e ben oliata della storia della pasta, accompagnandola con piatti succulenti, l’altro prepara ricette genuine di cinefilia militante, guidandoci alla scoperta di leccornie più o meno conosciute del cinema nostrano. Entrambi, alternandosi e integrandosi a vicenda, con reciproche e illuminanti incursioni nel campo del partner, contribuiscono a comporre un profilo dell’identità italiana, nutrita parimenti dalle ghiottonerie materiali del cibo e dai sogni dell’immaginario filmico (già coniugati nell’etichetta degli spaghetti western e nel titolo di uno dei maggiori film di Scola: Maccheroni).