Se stai per andare in vacanza, ma anche se dovrai rimanertene a casa, magari a lavorare, questa piccola selezione è l’ideale per trascorrere qualche ora di lusso. Perché limitarsi ad accostare sempre il cibo al vino? Da questa domanda è nato il frullato “Libri e dischi tutti da gustare”.
Un libro, un album e un cocktail che insieme stanno proprio bene, e se assaporati nello stesso momento, possono anche renderti la giornata migliore.
In collaborazione con il cocktail bar Hemingway San Vincenzo e i suoi bravi alchimisti alcolici, che hanno preparato per te delle ricette molto saporite.
Mucho Mojo, Joe Lansdale + Tres Hombres, ZZ Top + Mint Julep
Se ami lo humour nero e le battute sporche, allora questo abbinamento è adatto a te. Joe e gli ZZ Top vengono dal Texas e ti travolgeranno con ritmi sincopati. Tres Hombres è il terzo album in studio degli amici barbuti, che con il singolo La Grange, hanno ottenuto un successo mondiale.
Sono sicura che Hap e Leonard, gli strampalati investigatori creati dalla geniale mente di Lansdale, andrebbero molto d’accordo con gli ZZ Top. C’è molto mojo in loro.
« Arrivammo all’albero bottiglia e restammo a guardare le macerie annerite e fumanti della casa.
“Mucho mojo,” disse Florida.
“Cosa?”
“Molta magia cattiva”, tradusse lei. “La casa dei vostri vicini era mucho mojo. Ne parlava sempre mia nonna. Mojo è un termine africano per magia”.
“Credevo significasse sesso”, dissi.
“Perché ascolti la musica blues”, disse lei. “Sì, è il sesso, o gli organi sessuali. Ma in una accezione più larga. Cioè il sesso è una specie di magia. Mojo significa magia. Mia nonna sapeva un po’ di spagnolo, e quando le cose andavano male, diceva mucho mojo.Mucho in spagnolo sta per molto. Mojo in africano per magia. Però lei intendeva dire magia cattiva. Per lei mojo è sempre stato un termine negativo”. », Mucho Mojo, Joe Lansdale.
Ecco perché il Mint Julep è perfetto: è il cocktail tipico di New Orleans, la città dell’occulto americana per eccellenza, la più nera, la più mojo, la più voodo, quella che ha più africa dentro, la madre del blues.
Se vuoi preparartene uno, ecco gli ingredienti:
- 1 Parte Di Bourbon
- 3 Rametti Di Menta
- 1/2 Cucchiaino Di Zucchero
- Uno Spruzzo Di Soda
Il ritratto di Dorian Gray, Oscar Wilde + Disintegration, The Cure + Sazerac
Questo è in assoluto uno dei miei libri preferiti, ne ho sottolineato frasi, parole, ho idealizzato Oscar Wilde come un divo.
Se ti senti un po’ malinconico, annoiato, preferisci le zone d’ombra al sole cocente, scegli questo mix e non te ne pentirai.
Ce li vedo Dorian Gray e Robert Smith al bar a bere insieme, ciascuno con il proprio ricercato senso estetico, con una grande paura di invecchiare.
«Sto finendo il (mio) tempo
Non sto al passo
E mi sto chiudendo
E non dormo mai per ore di desiderio
Le vuote ore di avidità», disse Robert. Dalla canzone Closedown.«Il tempo è geloso di lei e combatte contro i suoi gigli e le sue rose. (…) Deve vivere! Vivere la sua vita meravigliosa che è in lei! Non lasci perdere nulla! Cerchi sempre sensazioni nuove. Non abbia paura di nulla.», gli rispose Lord Henry Wotton, amico e alter ego oscuro di Dorian Gray.
E che cosa potresti bere? Un ottimo Sazerac, ricco, ovviamente dell’afrodisiaco assenzio. Ha la fama di essere il primo cocktail della storia, e nasce a New Orleans a metà del 1800, molti dei cocktail più noti sono nati proprio in questa città, ed in quel periodo.
Hai voglia di assaggiarlo, ecco a te la lista:
Bicchiere
old-fashioned glass
- 5 cl di cognac
- 1 cl di assenzio
- 1 zolletta di zucchero
- 2 gocce di Peychaud’s bitter
Che la festa cominci, Niccolò Ammaniti + Nuntereggaepiù, Rino Gaetano + Capotonic
Niccolo Ammaniti e Rino Gaetano, un romano e un calabrese, entrambi geniali e ironici in ogni loro molecola.
Che la festa cominci è un calderone fumettistico di tutta la melma che si aggira nel mondo borghese di una certa Roma; la città eterna, madre artistica anche del grande cantautore, che lì visse e morì troppo giovane in un tragico incidente.
Certo, Rino in Nuntereggae più è stato molto più esplicito e ha messo in luce con nomi e cognomi le magagne dei politici dell’epoca.
Il risultato è lo stesso, ti fanno stringere lo stomaco come un panno bagnato, ma ti fanno anche ridere in modo intelligente, che è cosa rara.
Il cocktail perfetto è il Capotonic: a base di Amaro del Capo, calabrese come Rino e di acqua tonica. Molto fresco e adatto nelle serate estive, ma con quel retrogusto non troppo dolce e melenso, proprio come l’ironia dei nostri due autori.
Bicchiere Alto da drink pieno di ghiaccio
2,5 cl amaro del capo
Completare con tonica
Piccolo pezzo di lime spremuto e lasciato cadere nel bicchiere. Mescolare e guarnire con fetta d’arancio.
Chiedi alla polvere , John Fante + I walk the line, Johnny Cash + Loretto
Da Denver a Los Angeles, da Kingsland a Nashville per tentare e poi trovare il successo.
Il primo ha sangue italiano, il secondo ha dichiarato di avere origini indiane.
Entrambi parlano di un’America fatta di sudore e amore/odio per le proprie origini, e per le donne.John e Johnny sanno parlare dal basso, per farci conoscere la parte più profonda di noi stessi, quella che fa paura, ma esiste.
Chiedi alla polvere e I walk the line raccontano le storie d’amore di due sognatori stralunati, per una donna, per l’arte, di quelle che ti fanno venire voglia di bere, ma per star bene, non per dimenticare.
Per questo mix assaggia il Loretto, creato dal cocktail bar Shaka Zulu London. L’ingrediente principale è il Maker’s Mark Bourbon, che è prodotto appunto a Loretto, città dello stato americano del Kentucky.
Per un ottimo Loretto:
- Maker’s Mark Bourbon
- Cointreau
- Dom Benedectine
Bar Sport, Stefano Benni + Come è profondo il mare, Lucio Dalla + Fake Chinotto
Due bolognesi Doc, nati negli anni ‘40, parolieri dell’immaginario collettivo, umoristici, surreali.
Due opere, Bar Sport e Come è profondo il mare, entrambe figlie degli anni ’70, ma attuali ancora oggi, con le loro pennellate di comicità, battute taglienti e fotografie di personaggi che almeno una volta sono passati a trovarci nelle nostre vite.
Personaggi che forse siamo noi, estremizzati nei nostri difetti. Stefano e Lucio ti fanno apprezzare la Bellezza dell’essere piccolo, umano.
Allora mettiti comodo, apri Bar Sport, alza il volume e ascoltati Disperato erotico stomp mentre sorseggi un Fake Chinotto con tanto, tanto ghiaccio, un cocktail creato apposta per te dai nostri fidati baristi dell’Hemingway di San Vincenzo.
Si chiama Fake Chinotto perché il chinotto non c’è, ma te lo garantisco: il sapore è proprio quello della mitica bevanda che ogni Bar Sport degno di questo nome deve avere sotto il bancone.
Però c’è il Montenegro, che è tipico della città di Bologna.
Il noto amaro italiano fu prodotto per la prima volta nel 1885 da Stanislao Cobianchi, un nobile bolognese che i genitori volevano destinare alla carriera ecclesiastica, e che invece fuggì per il mondo pur di sottrarsi a questo cammino già scritto. Insomma il signor Cobianchi tornò dai suoi viaggi e creò l’amaro Montenegro. Una storia che potrebbe essere scritta benissimo da Niccolò o da Lucio.
Gli ingredienti sono semplici:
- Montenegro
- Aperol
- Coca Cola
Un ringraziamento speciale a tutto lo staff dell’Hemingway di San Vincenzo per avermi accompagnata in questo viaggio alcolico:
Martino Talani, Cristiano Saggini, Filippo Gentili, Frederick Betteridge, grazie mille ragazzi, alla vostra! 🙂
Rieccomi! Tra i libri da mettere in valigia aggiungerei questo: https://wwayne.wordpress.com/2015/08/09/il-ritmo-dellestate/. L’hai letto?
No non l’ho letto, grazie del consiglio! 🙂
Se ti va, poi fammi sapere come l’hai trovato. Se invece non dovessi più sentirti, per me avertelo fatto scoprire è già una grande soddisfazione. Grazie per la risposta! 🙂