Tipi da Ziggy’s: LibriSottoCasa

Per questo appuntamento con la mia rubrica del cuore, ho deciso di intervistare un collega, o per meglio dire un super collega libraio, molto, molto particolare.

Si tratta di Luca Ambrogio Santini, ideatore e vero e proprio motore del progetto itinerario letterario LibriSottoCasa.

Ti assicuro che le sue consegne, se abiti nel suo quartiere a Milano, sono molto meglio di Amazon.

Con grande piacere di presento il libraio di Largo Mahler.

libri-sotto

Chi è il libraio di Largo Mahler?

Sedici anni fa in una zona di Milano all’epoca rimasta senza librerie decisi di aprirne una. Da pochi mesi era stato inaugurato il Teatro Auditorium, ristrutturazione del vecchio Cinema Teatro Massimo, completamente dedicato alla musica, alla musica sinfonica, e la piazzetta davanti alla sua entrata, fino ad allora chiamata dai milanesi Montagnetta , fu intitolata al compositore Gustav Mahler. Trovai proprio di fianco all’entrata del Teatro un piccolo negozio libero e lì ci feci il mio microstore: oltre a libri di tutti i generi vendevo cd e dvd ed ero specializzato in saggi e narrativa e libri per ragazzi che in qualche modo avessero a che fare con la musica. Avevo così unito due mie grandi passioni, quelle per i libri e per la musica.

La chiamai con il nome dato alla piazzetta per dare importanza ai due perché della mia attività: l’essere di servizio al quartiere e la specializzazione musicale. Per dodici anni lavorai a stretto contatto non solo dell’Orchestra Verdi, che gestisce il teatro, ma anche con il territorio: quindi scuole, biblioteche, associazioni, il consiglio di zona, ecc.

Tanto feci che quando nel 2011 comunicai al quartiere la mia intenzione di chiudere la libreria, gran parte del quartiere mi impose di tentare a continuare e per due anni mi sostenne in tutti i modi, soprattutto aiutandomi ad organizzare eventi a sostegno della Largo Mahler, perché considerata qualcosa di più di un semplice negozio.

Com’è nato il progetto LibriSottoCasa?

libri-sotto-logoNel novembre 2013 chiusi definitivamente la Libreria Largo Mahler. Lo feci invitando tutti ad una mega festa di addio, che devo dire riuscì veramente bene, alla quale parteciparono centinaia di amici e clienti. Poi velocemente sbaraccai tutto confidando in un paio di promesse di lavoro ad incominciare dal primo gennaio 2014. Purtroppo però proprio a capodanno mi annunciarono che anche questi due colleghi, per gli stessi motivi economici che mi avevano costretto alla chiusura, non potevano più assumermi.

Ecco che mi sono costretto a rivedere tutti i miei piani ed ho pensato di farmi forte della mia esperienza nel settore e nel quartiere ed ho inventato un modo diverso di fare il mio mestiere, con spese fisse ridotte moltissimo e utilizzando un’altra mia passione quella della bicicletta. Per cui consegno in bicicletta a domicilio, o presso una rete di negozi amici, quindi “Sotto Casa”, i libri che mi vengono ordinati via sms, Whatsapp, mail, Facebook, incontrandoci per strada.

Poi ho una cargo bike allestita per l’esposizione che mi serve per girare il mio quartiere e fermarmi agli angoli delle strade per continuare a fare le mie proposte librarie. Oppure mi presento dove mi invitano con il mio banchetto a tre ruote, quindi presentazioni, incontri, concerti, festival, mostre a scuola, mercatini biologici (in questo caso insieme agli ortaggi del mio amico poeta contadino Ernesto mi propongo con il nome di Patabook).

Chi sono i tuoi clienti abituali?

Principalmente quei clienti che sono rimasti fedeli anche dopo la chiusura della libreria “fisica”. Sono soddisfatti sia del servizio, il più celere possibile, di consegna dei libri ordinati (spesso consegno a poche ore dall’ordine e per i libri più difficili, che poi sono le richieste più frequenti, credo di essere anche più veloce della concorrenza on-line), sia dei consigli da libraio. In alcuni negozi amici ho anche dei piccoli angoli espositivi dove posso continuare a proporre novità di valore, e ciò mi porta nuovi clienti.

Poi ci sono gli anziani che gradiscono molto la consegna a casa e comunque una maniera più informale di ordinazione rispetto ai siti on-line. Ottimi clienti sono anche le biblioteche, comunali o scolastiche.

Pensi che la figura del libraio sia in via di estinzione?

Che tristezza pensare ad un domani senza librai. Il mercato del libro cartaceo o e-book avrà sempre necessità di qualcuno che sappia essere il giusto tramite tra i libri e i loro lettori, coloro che sappiano aiutare nel trovare il titolo giusto, che sappiano trovare un nome di un libro dal colore della copertina o perché un mese prima se ne parlò alla radio e forse l’autore si chiama Matteo o Mattia.

Purtroppo le librerie tendono a diminuire (non solo quelle indipendenti, ma anche quelle di catena), ma finché si pubblicheranno non soltanto best-sellers (quelli non hanno bisogno di librai per essere venduti) credo che questo mestiere non potrà scomparire. Insieme agli editori alle scuole, alle istituzioni, noi librai siamo indispensabili per tentare di cambiare il trend in veloce discesa dei livelli di lettura.

Hai mai pensato di creare una rete di librai itineranti che si muovano su tutto il territorio milanese?

No, non ci ho mai pensato. Per gli stessi motivi per cui non riesco a consigliare ad altri questa mia scelta: i volumi d’affari sono molto contenuti e si sta tutto il giorno in giro per la città, per consegnare, andare a ritirare libri, presentarsi con il banchetto itinerante.
Ho fatto un piccolo censimento di librerie itineranti in Italia.

Siamo sette (le altre tutte a motore, apecar o furgoncini), principalmente usate per i libri per bambini, del resto unico settore che tiene nel campo del mercato editoriale. Tra noi sette vorremmo costruire una rete.

Un libro del tuo passato, del presente e del futuro.

Un libro del mio passato? Alpinisti ciabattoni, di Achille Giovanni Cagna. Un libro esilarante della fine ottocento che racconta le peripezie di due inventati viaggiatori. Uno dei primi romanzi della mia adolescenza, che mi è capitato recentemente di rileggere.
Un libro del mio presente? Per fare la frittata di Jim Powell. Un romanzo che racconta la storia del novecento e delle sue ideologie attraverso un personaggio insolito: colui che scriveva le uniche guide turistiche dei paesi del Patto di Varsavia pubblicate in occidente.
Un libro del mio futuro? Sono due, ovviamente entrambi che trattano il mondo dei pedali. Il primo è L’anarchico a due ruote, per Ediciclo, che raccoglie scritti del primo cicloturista italiano, Luigi Masetti, che nel 1893 raggiunse l’Expo di Chicago diventando un mito per quegli anni. Un mito di cui non si  sapeva nulla fino all’uscita l’anno scorso di questo libro. Il secondo è Il Naviglio Grande è bello anche in bici, per la Meravigli. Libro che espone diversi itinerari lungo e intorno il Naviglio e soprattutto che ha in copertina una foto di un libraio. Mai visto librai in copertina, ci è riuscito questa volta il libraio itinerante dei navigli con il suo birocc a pedali rosso Ferrari.

Grazie mille Luca e se passo da Milano la cercherò vicino a Largo Mahler! 🙂

 

 

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