Come si fa a scrivere un racconto senza prima aver letto tante pagine di altri autori?
Senza essersi lasciati annegare in una storia, o aver amato un personaggio fino a sperare di incontrarlo al bar o al supermercato?
Scrivere senza leggere è impossibile; perché un bravo scrittore è prima di tutto un attento e curioso lettore.
In questo appuntamento di Scrittura a tu per tu, ho raccolto le riflessioni di alcuni grandi scrittori e artisti sull’importanza della lettura.
Ho selezionato i 10 pensieri che mi piacciono di più, e credo che in ognuno di essi ci sia una grande verità.
La parola ai maestri!
Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine.
(Virginia Woolf)
Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito … perché la lettura è un’immortalità all’indietro.
(Umberto Eco)
La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno.
(Francis de Croisset)
I libri pesano tanto: eppure, chi se ne ciba e se li mette in corpo, vive tra le nuvole.
(Luigi Pirandello)
Ogni lettore, quando legge, legge se stesso.
(Marcel Proust)
I libri sono stati i miei uccelli e i miei nidi, i miei animali domestici, la mia stalla e la mia campagna; la libreria era il mondo chiuso in uno specchio; di uno specchio aveva la profondità infinita, la varietà, l’imprevedibilità.
(Jean-Paul Sartre)
Un libro deve essere un’ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.
(Franz Kafka)
Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono orgoglioso di quelle che ho letto.
(Jorge Louis Borges)
Leggo per legittima difesa.
(Woody Allen)
Voglio ricordarvi che, mentre state giudicando un libro, anche il libro vi sta giudicando.
(Stephen King)
Quando un buon libro finisce è come salutare un vecchio amico: lo lasci andar via con fatica, perché sai che ti mancherà.
E con lui se ne andrà una parte di te, che non è più la stessa di prima.
Qual è il tuo pensiero?