Cafè d’autore: Ventiquattro ore pulp

Settembre è pulp qui allo Ziggy’s Cafè.

Questo mese presentiamo il giovane scrittore Stefano Rossi, che non è un Sig. Rossi così a caso, ma l’autore del romanzo “Ventiquattro ore“, pubblicato dalla nostra Carmignani Editrice nella collana Pulsar.

L’ho appena letto e mi è piaciuto moltissimo! Correvo anche io con la 24 ore insieme ai protagonisti.

È notte a Never City, nelle sue strade sporche e buie di periferia. Un uomo sconosciuto e oscuro, stremato, entra improvvisamente al Lione Pub con una pistola in mano annunciando che una misteriosa valigetta si aprirà scadute 24 ore, e in presenza di una sola persona. Poi si spara e stramazza al suolo, lasciando la ventiquattrore a terra. Tutti i presenti, uomini e donne, la vogliono, ma nessuno sa cosa contenga, perché il meccanismo per aprirla è sconosciuto. Cinque “mosche da bar” disposte a qualsiasi cosa pur di possederla si muovono come pedine in un macabro gioco dell’oca sullo sfondo di questa storia ON THE ROAD in bilico tra il PULP e il NOIR, affrontando situazione al limite del GROTTESCO e personaggi BIZZARRI come il Divoratore, i fratelli Cobra, il vecchio Ernest Cooter e molti altri ancora.

romanzo ventiquattro ore

Raffaele Picchio, regista e prefatore dell’opera, così la descrive:

“Immaginatevi in una folle serata alcolica nel Titty Twister di Dal tramonto all’alba. Vi avvicinate al bancone del bar e già alticci di vostro non sapete con quale altro mix contorcervi le budella. Allora si avvicina il rude barman che vi guarda con occhio storto e voi, con il caratteristico sorriso di chi in quel momento berrebbe anche del detersivo, vi affidate a qualsiasi sua improvvisazione.

romanzo pulpEd ecco che lui inizierà a mescolare frammenti di beat generation, letteratura pulp, ironia demenziale, feticismo dei piedi, echi del Lansdale horror con un po’ di retrogusto splatterpunk di Keene e tanto, tanto, tanto whisky.

Versa tutto in un bicchiere e vi dice che il cocktail si chiama Stefano Rossi. A questo punto inizierete a chiedervi se mai è stata fatta la scelta giusta, ma è troppo tardi. Ora sta a voi decidere che fare. Il tempo in cui prendete il bicchiere in mano e iniziate ad avvicinarlo, forse titubanti se gustarselo o scolarselo tutto in un sorso diventa un momento infinito in cui potete stare ad ascoltare la vocina che avete dentro di voi.

E quindi ascoltate per bene: Ventiquattro ore è un’opera prima. Nonostante il titolo ne impiegherete molte di meno a leggerlo. Perché Ventiquattro ore è una corsa, è una corsa sfrenata al massacro che non ha un attimo di respiro. Il mondo in cui si ambienta, la Never City immaginata da Stefano Rossi, è una specie di Las Vegas della follia umana, dove cannibali, assassini, poppute donne uscite da un film di Russ Meyer, zombie e fast food di piedi umani vivono nell’anarchia incontrollata delle loro vite borderline. Ventiquattro ore non è roba da educande. È roba che di presentarsi raffinata proprio se ne fotte.

In questo libro d’esordio Rossi ha voluto inserire tutto quello che a lui piace da matti e lo sbatte in faccia chiaramente senza stare troppo a sottilizzare.

imm 3È un cocktail pesantissimo che serve “solo” a sballarti tirando fuori il lato più selvaggio, che ti scuote al punto che ritrovarti tra puttane in un bar abbandonato che puzza di vomito e piscio o al billionaire in un mega-party vip esclusivo non fa alcuna differenza. Non ci sono regole a Never city e se non te ne frega di svegliarti riposato in un comodo letto, saprai divertirti. E se sopravvivrai a questa corsa impazzita ne vorrai ancora e ancora e ancora. E la Never City di Rossi è un luogo che spero avrete modo e voglia di conoscere per bene.

Ad accompagnarvi in questo viaggio ci saranno anche le esclusive illustrazioni di Bianca Baldesseroni, che come un trip lisergico vi aiuteranno a focalizzare i punti salienti del vostro bad trip. Il cazzo di bicchiere si avvicina alla bocca. L’odore di deserto e follia ormai sta entrando nelle vostre narici. La prima goccia di questo unico e micidiale cocktail sta arrivando verso le vostra labbra. Chiudete gli occhi. Ora sta a voi decidere cosa fare”.

A tu per tu con Stefano Rossi

Stefano Rossi (classe 1987) è nato e vive a Firenze, è regista e appassionato di scrittura di genere pulp. Ha frequentato il corso di regia e di sceneggiatura presso la Scuola di Cinema Immagina. Cura una pagina Facebook dedicata alle storie ambientate a Never City. Ventiquattro ore è il suo romanzo d’esordio.

Se ti piacciono le tinte forti, i ritmi sincopati e i personaggi grotteschi, allora devi leggere 24 ore, non te ne pentirai. Come colonna sonora ci vedrei bene quella di Pulp Fiction o Natural Born Killers, provare per credere.

One thought on “Cafè d’autore: Ventiquattro ore pulp

  1. Pingback: Tipi da Ziggy’s: Stefano Rossi | Ziggy's Cafè

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