Racconto tratto dal libro “Gente di un certo (DIS)livello, manuale di sopravvivenza nella giungla metropolitana” – di Elena Ciurli
“Alleggeriamo adesso il nostro spirito con una panoramica su questa simpatica categoria di Gente. La Gente da Bar è quella che la casa è un albergo. La Gente da Bar è sempre al bar, ovviamente. Gli amici del bar sono la sua famiglia e dato che ha impiegato un considerevole lasso di tempo per entrare nel loro giro, si sente molto fiero della sua posizione.
Ha sempre un buon motivo per andare al bar: dalla festa del vino novello al torneo di briscola.
Le partite da bar meriterebbero un capitolo a parte: il gioco delle carte unisce giovani e anziani in un delirio cosmico.
Conoscono le mani di tutti i giocatori, le loro rughe, il modo di fumare e di buttar giù le carte; hanno una memoria di ferro, che l’alcool amplifica a livelli quasi paranormali.
Gente che studia il modo per ubriacarsi alle 10 del mattino senza dare nell’occhio. Beve solo alcool perché l’acqua crea ruggine. Ha ruoli ben precisi all’interno del proprio gruppo: c’è lo psicologo da bar, ovvero il barista, che, dopo anni di carriera, dispensa consigli degni di un perfetto strizzacervelli e cura tutti con un buon Daiquiri, il marito che scappa dal focolare per sfogarsi delle sue faccende familiari, il pischello che scappa da scuola per evitare tutti i compiti di matematica, il latin-lover, che parla delle sue conquiste ai compagni del bar, come di una partita a calcio, anche se nessuno l’ha mai visto con una donna. Infine, c’è lui, il personaggio migliore: il pensionato in carriera, nel senso che da quando non lavora più, trascorre al bar una media di 10-12 ore al giorno ed ha scalato i gradini dei ruoli della Gente da Bar, fino a giungerne al vertice. Potremmo chiamarlo il pensionato bionico, ovvero il re della G.D.B.
Qualsiasi cosa tu inizi a raccontare, lui c’era, qualsiasi cosa lui l’ha bevuta e soprattutto, lui ha vinto il mitico torneo di briscola dell’ ’87.
Sicuramente, almeno per un periodo, sarai stato anche tu, uno della Gente da Bar, confessalo e non vergognarti.
Di tutta la galleria delle Genti, quella da bar è senza dubbio la più genuina e pittoresca.
Merita un cenno a parte anche un preciso tipo da bar, presente in località di mare: il pescatore da bar.
Il suo aspetto è inconfondibile: jeans al ginocchio strappati (in stile molto anni Novanta), canotta scolorita e bucata, catenona d’oro al collo e stilosissimi zoccoli di legno, ai quali si aggrappa con unghie aggressive. E’ sempre nero come ebano, ha caldo tutto l’anno e rallegra la Gente da Bar con i suoi aneddoti conditi da simpatiche parole sempre eleganti e mai scurrili.
Nella vita bisognerebbe vedere in azione almeno un pescatore da bar: le sue pillole di saggezza potrebbero aprirti il cuore, la mente e tutto il resto.
Consiglio musicale: Vasco Rossi: “Bollicine”, 1983
La nostra dritta:
Bravo, continua così, esci di casa, spegni computer e televisione, allenati al gioco delle carte.
E’ solo con tenacia e costanza che forse, un giorno, anche tu potrai vincere il torneo di briscola dell’anno.