Dopo la pausa di giugno torniamo più carichi che mai e diamo il via alle danze estive con un giovane musicista e cantautore toscano, anzi maremmano nel DNA, il suo nome è Frederick Betteridge, in arte Frederikk.
Signore e Signori ecco a voi il super Tipo da Ziggy’s di luglio!
Il tuo nome non è proprio toscano. Da quale parte di mondo vieni?
Io son nato e cresciuto qui, ma mio padre è Londinese. E’ arrivato in Italia viaggiando, pare poi abbia sentito “Futura” di Dalla su un jukebox e non sia più riuscito ad andarsene.
I tuoi testi sono molto ironici e originali, le canzoni sono veri e propri racconti con un senso proprio. Come nasce un pezzo? Inizi dalle parole o dalla musica?
Domandone! Non ne ho la più pallida idea. Spesso mi trascino dietro parole e frasi dal senso davvero poco compiuto, a volte anche per un sacco di tempo, e solo dopo un chissà quale allineamento cosmico riesco a metterli insieme e a trovargli un senso. Alle volte invece è già tutto lì, e più che scriverle le canzoni si lasciano scoprire. Altre volte m’impunto e voglio tirar fuori un pezzo a tutti i costi: nel 99% di questi casi in particolare quel che esce è nammerda.
Quali sono le tue fonti di ispirazione? Come nutri la tua creatività?
Non credo ci sia una risposta particolare. Ho sempre pensato che ogni esperienza fatta finisca per incidere profondamente su tutte le nostre espressioni. Leggo come un disperato, e sicuramente quello ha influito molto, ma devo tantissimo anche al busking, ai bei dischi, a Hugo Pratt, agli scorci di Campiglia, al mare, al vino, alle torrefazioni, alle spaghettate notturne e non, a Firenze; insomma, a sceglierne una sola mi sentirei uno stronzo. Ci sta poi l’altre si offendano.
A febbraio è uscito il tuo EP “Vola tutto”. Qual è la sua storia?
Travagliata. Pensa che doveva uscire nel 2014, ma son sempre stato un ritardatario cronico, ed è slittato praticamente di un anno. Ritardi a parte, “Vola Tutto” è innanzitutto un atto liberatorio. Negli ultimi anni son finiti nel nulla un paio di progetti, cose che avevo in comune con amici.
Ecco, allo scoramento iniziale è seguita una sorta di insperata riscoperta. Riscoperta innanzitutto di me, poi di quel che volevo e potevo fare. E’ stato una sorta di grande esperimento; abituato com’ero a lavorare in gruppo, trovarsi d’ un tratto a produrre da solo è stato entusiasmante ed incredibilmente stimolante.
Tecnicamente, e in pochissime parole, alla base del disco sta una presa diretta (con due fantastici musicisti maremmani, Lorenzo Frangini al basso ed un misterioso mr. Bosco Rocconi alla batteria); una volta ottenuta quella mi son letteralmente perso nelle sovraincisioni. Registravo a casa, per giornate intere, qualsiasi cosa mi passasse per la testa.
Cercavo un sound ed era sorprendente sentirlo uscir fuori, talvolta esattamente come lo immaginavo, alle volte invece completamente diverso e magari pure migliore. Il risultato l’ho portato a Milano, dov’è stato mixato da un amico che è riuscito a dargli una compattezza che non avrei sperato. Una volta finito ero continuamente dilaniato da emozioni contrastanti. Pensa che intorno alle due settimane prima della pubblicazione mi son preso così tanto male che non volevo più uscisse; fortunatamente (o no?) qualcuno m’ha riportato in me.
“Vola Tutto” è un distillato degli ultimi due anni, degli alti & bassi, di tutta la strada fatta e del nervoso per tutta quella che non ho fatto. E’ un tentativo d’esorcizzare le paure ed una risata in faccia a quelle già superate. E’ anche un offerta votiva al procrastinare, nel tentativo di trovare il coraggio per non procrastinare più.
(ps. chi è stato un poco a Firenze saprà che significa ‘Vola tutto’, il termine in sé; agli altri evito lo spoiler e consiglio d’andare a scoprirlo di persona.)
Dove possiamo acquistarlo?
Potete scaricarlo gratuitamente qui , oppure potete scrivere a marjuchasound@gmail.com e ve ne spediamo uno vero. Ch’è tutt’altro paio di maniche.
La tua concezione di live: super palco o jam session in piazza?
Entrambe, ben vengano. Il busking è una scoperta recente, è da appena un anno che faccio strada. Devo dire che mi ha dato tantissimo, e so che in un modo o nell’altro in strada a far casino mi troverete sempre. Detto questo, finché si tratta di suonare fatico a stilare classifiche; purché si suoni e purché la gente si prenda bene, ovunque.
La tua citazione preferita?
Ho un’antipatia innata per le citazioni. Anche se a pensarci bene “a Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata” non è affatto male.
Prossimi concerti?
Dal 15 al 19 luglio al festival Mercantia, a Certaldo;
9 agosto a ‘Populonia Suona Bene’, una rassegna con tanti bei nomi in un posto che definire bellissimo è poco;
27 luglio al LIGHT, per una trasmissione live di Radioshout, a Firenze;
dall’11 al 13 agosto al festival Apritiborgo, a Campiglia Marittima;
Via via che ne escon di nuove tengo aggiornati tramite pagina fb.
Grazie Sir, è stato un piacere averla come nostro ospite.
Ti verremo a sentire presto! 🙂