Rock around the shoes

Quale migliore segno di riconoscimento di un bel paio di scarpe? Ci portano in giro coi piedi bene a terra, ma possono anche farci scatenare su una pista da ballo o lanciarci in aria a colpi di chitarra elettrica. Dai rockabilly, ai beat, ai glam rocker, fino ai punk. Dagli anni ’50 agli inizi degli anni ’80, ecco gli stili che hanno fatto storiaMusica e moda uniti da un legame vistoso e degno di nota.

Rock around the clock baby! Siamo negli anni ’50 e si fa largo una nuova figura di donna irriverente, sbarazzina, che vuole muoversi in libertà e ondeggiare sul dance-floor…ecco che entrano in scena le intramontabili ballerine. Una nuova generazione di adolescenti e giovani americane che amano il rock&roll e hanno un grande mito: Elvis Prestley. I ragazzi rockabilly hanno un debole per le loro scarpemocassini o stringate che devono essere bianche come neve. Lo cantava anche Carl Perkins nella sua Blue Suede Shoes: ” a un rockabilly puoi fare qualsiasi cosa tranne pestare le scarpe.” Grande amore anche per i toni bi-color: i preferiti sono il bianco-nero.

E oggi? Abbiamo trovato queste bellissime francesine Daniele Tucci, che sarebbero perfette per la più moderna rockabilly.

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 Negli anni ’60, invece, siamo impazziti per la beat generation. In una parola: Beatles. I nostri fab four sì che erano maestri di stile. Niente viene lasciato al caso: dal taglio dei capelli, i completi aderenti e cravattini minimal, per non parlare delle scarpe. I mitici hanno dato il nome addirittura ad un modello di stivaletto basso e sfilato sulla punta, il beatle, appunto, attualissimo anche oggi. Uno stile unisex e perfettamente indossabile sia d’estate che in inverno. Insomma, dalla musica alla moda, un segno indissolubile di stile per ragazzi di intere generazioni.

Ecco i Beatles che ci piacciono. Una selezione dalle collezioni autunno/inverno 2013 :

Santoni

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Ebbene sì, negli anni ’70 anche gli uomini portavano i tacchi e le rockstar ne facevano sfoggio durante i loro concerti. Le zeppe in glitter li facevano svettare alti sopra i cieli del rock&roll. Lo sanno bene Mick JaggerMarc Bolan (T-Rex) e i Kiss, che delle platform ultra luccicanti fanno la loro divisa. Insomma i clogs del dottor Sholl erano un must unisex che accomunava fanciulli e fanciulle in maniera equivalente. Se c’è, però, chi ha portato il glam e le sue super zeppe verso l’eccesso, quello è stato il grande David Bowie. Il suo alterego Ziggy Stardust è androgino e ambiguo, porta nel glam quell’idea di decadenza e morbosità che sarà estremizzata dalle successive ondate musicali, segnate da esplosioni di paillettes, boa di struzzo rosa e calze e abiti di lamè.

Ecco la scelta 70’s per questo inverno.

Ugg

ugg

Ma la fine degli anni ’70 sono stati un tantino più arrabbiati e cinici, anarchici e marci, per farla breve: PunkAnarchy in the Uk, urlava Johnny Rotten sotto un sudato pogo di ragazzi elettrizzati dai suoni ruggenti dei suoi Sex Pistols. Pur rifiutando di inserirsi nell’omologazione modaiola, beh, hanno creato uno stile ben preciso. Sid Vicious, il precocemente scomparso bassista dei Pistols, può esserne considerato l’esponente più popolare e universalmente riconosciuto: chiodo nero, pantaloni super aderenti in pelle, stivali da biker, borchie sparse qua e là, t-shirt strappata ad arte e chioma sconvolta effetto-scossa elettrica. Se dovessimo identificare la scarpa punk per antonomasia, tra la fine dei ’70 e poi fino a tutti gli anni ’80, allora non possiamo non citare i Dr Martens. Semplicemente neri o variopinti, ma anche DIY, interamente personalizzati con scritte e disegni spray.


Ramones_-_Ramones_cover

Se poi ci spostassimo da Londra e volassimo nella New York del 1974, allora cammineremmo con delle scucite Converse All Star, come quelle dei grandi Ramones. La divisa dei nostri punk rocker americani era semplice, come i 3 accordi che costituiscono l’essenza del punk: chiodo in pelle come Sid, t-shirt bianca, jeans a vita alta e aderenti, capelli lunghi con tanto di lunga frangia e ovviamente, Converse! Per dirla con le parole di Legs McNeil (co-fondatore della rivista Punk, nel 1976): “Indossavano tutti queste giacche di pelle nere. Sembrava che fossero entrate le SS. Dee Dee iniziò a contare 1-2-3-4… e fummo tutti colpiti da questo muro di suono. Questi ragazzi non erano hippy. Questo era qualcosa di completamente nuovo.”

La nostra selezione Punk per questo inverno 2013:

Ash

ash-anfibi-donna

Latitude Femme

latitude-femme-anfibi-donna-nero

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